Prima Fermata Luna by David Gerrold

Prima Fermata Luna by David Gerrold

autore:David Gerrold
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Charles

C'era quell'altra cosa che papà aveva l'abitudine di dire: "Fatti coraggio, Ragnetto. Potrebbe andare peggio".

Così mi feci coraggio.

E naturalmente... andò peggio.

In genere, tutti gli altri finivano sempre per pagare le conseguenze delle buone idee di papà. E non si trattava sempre di denaro.

Eccomi qui, vestito con degli abiti da donna che non mi andavano bene, a 240.000 chilometri dalla Terra, su un treno volante tra il nulla e il niente, ricercato dalla polizia di almeno due mondi e da chissà quanti sceriffi, con uno dei sistemi intelligenti più preziosi abbracciato alla mia pancia, che fingeva di essere il mio bambino ancora in attesa di nascere, e nelle mani di un pazzo che aveva già cercato di uccidermi almeno tre volte. O quattro?

Non credevo proprio che sarei riuscito a farmi più coraggio di così.

Non tornai subito al mio posto. Proprio fuori del bagno, c'era una finestra più grande. Niente tende. Solo uno schermo che si poteva alzare o abbassare. All'esterno il panorama non era cambiato. Scorreva via in silenzio.

Non c'era nulla di nuovo da vedere, nulla da ascoltare. Neppure della musica. Ai lunari piaceva il loro silenzio. Io invece stavo cominciando a pensare che ci fosse troppo silenzio sulla Luna.

Avrei voluto poter parlare con papà. O persino con la mamma.

Cosa avrebbero detto se avessero potuto vedermi ora, la loro figlioletta incinta? O ero la loro nuora?

Sapevo cosa avrebbero fatto, avrebbero guardato Douglas e avrebbero detto: «Che diavolo stai combinando, Douglas? Ti abbiamo affidato Charles e Bobby, e la prima cosa che fai è farli vestire da donna e truccarli?

Che genere di pervertito sei?» E Douglas sarebbe diventato tutto rosso e avrebbe dato i numeri, perché sarebbe stato più facile che cercare di spiegare qualcosa a qualcuno che comunque non ti avrebbe ascoltato. No. Non avrebbero capito.

Oh, all'inferno. Neppure io capivo.

Questa era una cosa da grandi. Era troppo difficile per noi. Io non sapevo cosa fare, e neppure Douglas. Eravamo alla mercé di Alexei e di Mickey, e di chiunque altro scegliesse di muoverci sulla sua scacchiera.

Controllai il trucco nel riflesso del vetro, ricordandomi che ero ancora Maura Lore-Fields, la fidanzata di Samm Brengle-Tucker. Mi sentii di nuovo incinta, e tornai al mio posto. La discussione lunare era finita male.

I prospettori lunari se n'erano andati, probabilmente si erano spostati in un'altra parte del treno. Ma i turisti della Terra erano sempre lì, che chiacchieravano amabilmente con il marito Samm e il cognato Janos. Janos si era addormentato. Seduto al suo posto. Dolce-Patty era accoccolata sul suo grembo, e russava piano piano. Li invidiai entrambi. Era stata una lunga giornata, da quando eravamo atterrati, e non era ancora finita. Che ore erano, tra l'altro?

La vecchia signora alzò lo sguardo quando mi avvicinai. «Ti senti meglio, cara?» mi chiese. Mi accarezzò di nuovo il ginocchio. «È il cibo, sai.

Il cibo, qui sulla Luna, lo lavorano fino a togliergli ogni traccia di vita.

Non va bene per il tuo bambino. Hai bisogno di frutta e verdure fresche. Il cibo della Terra.»

Che idiota! Avrei voluto dirle che tutto il cibo industriale proveniva dalla Terra.



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